Haternal (It)-Fev 2006

La scena Black Metal d'oltralpe non smette mai di stupirci, con i Terragon ci presenta un nuovo grande gruppo! In questo caso ci troviamo di fronte ad una one man band nata per volere di Manylaethurius con una forte attitudine antireligiosa ed un sound molto particolare che riesce ad unire con grande abilità le parti Black con quelle (molte) ambient come solo grandi nomi, vedi Burzum, sono riusciti a fare. In "Chapitre I" anche la parte sinfonica riveste enorme importanza, una sinfonia mai pacchiana e pomposa come quella degli Anorexia Nervosa ma più vicina a quanto fatto dai primi Dimmu Borgir in dose minore anche se il punto di riferimento principare dei Terragon sono indubbiamente i Summoning che furono. Tutto questo si intuisce sin dalla prima "Echappèe Misèreuse" che debutta con circa un minuto molto atmosferico e stumentale che funge da intro, è il preludio per la seconda parte in cui un coro gregoriano registrato si ripete all'infinito mentre le chitarre zanzarose e taglieti, la gelida drum machine e
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gli screaming cantati in francese mai troppo estremi o fastidiosi danno vita ad un Black Metal ben bilanciato. Segue una grandiosa "L'Antre du Diable", il pezzo più canonico del lotto in classico stile sinfo Black Metal con organi da pelle d'oca che mi ricordano i geniali Lunar Aurora, mai particolarmente veloce e con un mood oscuro e decadente. Il capolavoro arriva con "L'Ame Noire", pezzo dalla lunghissima durata, più di 18 minuti, che alterna più volte parti Black violente e farcite di suoni sintetizzati ed alienanti ad altre puramente ambientali le quali risultano perfettamente inserite e che mai annoiano nemmeno un ascoltatore come me per nulla abituato a questo genere di proposta. "Chapiter I" cade leggermente di tono solo con "Christ Impuni", traccia carina ma nulla di più, mentre con la successiva traccia restiamo su ottimi livelli e mantiene la linea stilistica che già vi ho descritto. A concludere ci pensa "Nymphe", canzone malatissima in cui ad accompagnare la voce di Manylaethurius ci pensano solo alcuni synth di cui quello portante ripetuto per quasi la sua intera durata, esperimento più che
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